giovedì 30 agosto 2012

Inerzia

Due anni fa ragionavo sugli spostamenti che avevo fatto negli ultimi 12 mesi.

Anche quest'anno è stato parecchio movimentato, soprattutto se invece di elencare le città in cui sono stato, come due anni fa elenco le volte che il mio letto ha cambiato città:

Jouy-en-Josas - Amsterdam  a/r
Jouy-en-Josas - Parigi a/r (vabbè...)
Jouy-en-Josas - Lussemburgo - Amsterdam - Jouy-en-Josas
Jouy-en-Josas - Milano a/r
Jouy-en-Josas - Budapest a/r
Jouy-en-Josas - Trecase
Trecase - Parigi
Parigi - Amsterdam a/r
Parigi - Trecase a/r
Parigi - Milano
Milano - Swindon (?!) a/r
Milano - Parigi - Jouy-en-Josas - Milano
Milano - Trecase (due o tre volte, tra le quali un passaggio a Procida)
Trecase - Lisbona a/r

Non credevo di essermi mosso così tanto. Chissà cosa mi aspetta per i prossimi 12 mesi!

domenica 26 agosto 2012

Armstrong

Perché, tutto sommato, il progresso è ciò che ha portato un uomo sulla luna. Anche in bici.

martedì 17 maggio 2011

Insoddisfazione

E' l'insoddisfazione che fa da propulsore. Definisce i tuoi standard e poi li cambia ad ogni traguardo raggiunto.
Non basta. Dopo questo c'è altro. Qual è il prossimo step?
Insoddisfazione, perché quello che si è fatto ha solo senso per quello cui permetterà di aspirare dopo.
Il fattore scatenante non conta. Conterebbe piuttosto capire se c'è un interruttore, un modo per cambiare traccia. E se non c'è, come temo, conterebbe capire qual è il modo più sano per convivere con tutto ciò. Se non dove è il limite, o come si frena, almeno come si scala di marcia.

giovedì 17 marzo 2011

Italia

Capelli grigi, un po' di acciacchi, lo sguardo distratto di occhi celeste chiaro lucidi, uno scialle a maglia grossa, un sorriso leggero.

Insomma una nonna semplice, di provincia, di quelle che ogni tanto aprono la finestra per far cambiare aria e poi ne approfittano per concedersi un po' di riposo e dare uno sguardo fuori.

Non so se posso parlare per la mia generazione. Non credo. Ma l'Italia, per me, è così. Auguri.

giovedì 27 gennaio 2011

Quello di cui c'è bisogno

Cambio di passo.
Cattiveria.
Luce.
Zucchero.
Caffeina.
Una faccia incazzata.
Prepotenza.
Fiducia in se stessi.

lunedì 27 dicembre 2010

L'Acqua Bolle

Scriverò in codice (o per metafora) del perché scrivo in codice.

Versione 1:

Quando sei a cena con la tua ragazza, cerchi il modo giusto per esprimere le tue emozioni, i tuoi sentimenti, insomma, tutto quello che pensi. In altre parole cerchi di non creare situazioni spiacevoli ma ti esprimi. Abbastanza semplice.

Quando invece sei single, tutto diventa più complicato. Ogni singola parola ha diversi livelli di interpretazione da fare prima di arrivare al semplice significato della comunicazione. Ci sono pensieri, strategie, contesti, rapporti, umori, collegamenti che generano supposizioni, idee, ripensamenti, fraintendimenti, liti. Un disastro.

Ora sono single.


Versione 2:

Il piano è inclinato verso la collina più dolce. Così, una volta che la biglia avrà acquisito velocità, potrà superare quel dislivello per poi raggiungere un nuovo piano inclinato.

Versione 3:

L'acqua bolle, versate la pasta. Ripeto: versate la pasta.

lunedì 22 novembre 2010

Manca poco?

In lontananza si intravede solo la schiuma di un mare in tempesta.

Quello che si sente è il fragore delle onde che si infrangono sugli scogli stanchi? O forse è solo lo scricchiolare della ghiaia sotto i miei passi incerti?

Nuvole grigie su un orizzonte inesplorato. Il mio lavoro: far sì che si alzi un vento caldo e deciso che possa spazzarle via.

E, magari, non farmi immobilizzare da questa tetra atmosfera.

(Oddio, che pensieri cupi)

giovedì 18 novembre 2010

Sdong

Chi lo sa quando ho scritto queste parole, non lo ricorderò nemmeno quando appariranno pallide su qualche schermo.

Parole di frustrazione e di tristezza, almeno questo dicono di essere.

Non c'è soluzione, non c'è alternativa, non c'è alcuna via d'entrata, figurarsi di uscita.

Cosa? Tutto, contemporaneamente, in un unico movimento stonato. Sdong.

Le circostanze, gli interlocutori, gli eventi, i luoghi, le prospettive, niente è d'aiuto. Ma niente potrebbe esserlo.
Poi rileggi, dopo mesi che sembrano secoli e sorridi provando pietà per te stesso. Beh, questo non cambia niente.

Sono fatto per l'azione, o forse per il pensiero attivo, non per questo stare sospeso e aspettare che le difficoltà vengano a cozzare contro di me.

Tutto cambia, niente cambia, il solito stupido gioco di parole. Il senso, invece, è già da qualche altra parte.