domenica 29 novembre 2009

Dicevamo

Cosa è successo dall'ultima volta che ho scritto su questo Blog?
  • Ho compiuto 21 anni
  • Ho visto un concerto di Bob Dylan
  • Sono stato a Miami (qualche foto è su Flickr)
  • Sono passato da PC a Mac (!!)
  • Ho festeggiato (?) Thanksgiving e mangiato il tradizionale tacchino
  • Ho partecipato al folle Black Friday americano (un giorno di sconti, alla americana)
  • Sono stato al Guggenheim
  • Ho visto Fantastic Mr. Fox (bello!) e Ninja Assassin (sangue)
  • Sono stato a Coney Island e ho mangiato un hot dog da Nathan's
Ma non sono passati solo 12 giorni?

martedì 17 novembre 2009

Incontri a NY

Stavo pagando alla cassa del Gristedes, il supermercato tra 2^ Avenue e 29^ Street.
Mentre le cose che avevo comprato scorrevano tra le mani della cassiera ho sentito chiedere: << Qual è meglio? >>. Mi sono girato e ho domandato a quella voce (una signora) se fosse italiana: non so perchè ma l'ho domandato in inglese. La signora ha capito la parola "italian" e mi ha chiesto di chiedere alle commesse quale fosse la spazzola migliore per togliere i pelucchi. Mentre le commesse tergiversavano la signora mi ha chiesto di dove fossi e cosa facessi a New York e io ho ricambiato la domanda: era una romana calabrese venuta a New York per far curare il figlio malato. Mi ha chiesto di chiedere quale fosse il pacco di zucchero meno caro e con un mezzo sorriso ha detto: << Ci facciamo capire in qualche modo >>. Io ho pagato prima di lei e sono uscito augurandole buona fortuna dopo che lei mi aveva ringraziato.
La signora sembrava cinquantenne ma poteva essere benissimo una quarantenne segnata dalla stanchezza e dal dolore.
Succede anche questo a New York City.

lunedì 9 novembre 2009

Rewind NYC

Prima di lasciare New York, vorrei rivedere tutti i luoghi che ho già visto. E vederne anche altrettanti di nuovi.

Mi sa che è un problema.

domenica 8 novembre 2009

Diete Metropolitane

Stare a dieta a New York mette a rischio la tua salute mentale. Biscotti, donuts (ciambelle!), muffin, bagel, brownies, cupcakes, fette di torta e tante altre golosissime diavolerie ti assalgono ad ogni passo in questa città di smog candito, di cemento caramellato, di asfalto glassato, di alberi fondenti. Un turbinio di calorie ti avvolge, coccola, sussurra parole zuccherose alle tue orecchie affamate.
Il peggio, però, arriva quando hai abbassato la guardia, soddisfatto della tua resistenza, ringalluzzito dalla convinzione di aver dimostrato una tempra d'acciaio: i biscotti più buoni, quelli adorati e irreperibili, ti si offrono gratuitamente, su un vassoio all'esterno di un ufficio, ad un free buffet a cui sei capitato quasi per caso o addirittura entrano in casa innocentemente sfornati da vicini di appartamento inconsapevoli. E sei sconfitto.

La dieta a Milano invece è un gioco da ragazzi. A Milano i dolci sono timidi, impacchettati, stantii, plasticosi, ripetitivi. Le calorie a Milano si offendono se non vengono assunte con parsimonia e coerenza. I carboidrati e gli zuccheri milanesi, come animali selvaggi, scappano appena ti sentono avvicinarti. Le golosità milanesi sono standardizzate nel modo sbagliato, regolari, prevedibili, ostacoli evitabili anche dal più principiante degli slalomisti. A Milano, almeno questa battaglia, si vince facile.

Meatpacking District

Ogni quartiere a Manhattan ha una storia da raccontare. Quella del Meatpacking è la storia che finisce bene, l'equivalente del vissero tutti felici e contenti, della cenerentola che sposa il principe.
Questo quartiere si trova a Sud della 14^ strada e ad ovest della 8^ Avenue.
Meatpacking significa impacchettamento della carne, e infatti questa era la attività principale che si svolgeva in questa zona nel 1900.
Nel 1980, poi, era diventato sinonimo di droga e prostituzione.

Ma New York sa essere originale e generosa al tempo stesso: i magazzini diventano loft, club, atelier di alta moda; i furgoni carichi di carne si trasformano in limousine che fanno fatica a destreggiarsi tra le strade strette e le auto parcheggiate. Il sabato sera, per le strade che poco tempo fa era meglio evitare, ora tacchi a spillo, giacche e abiti alla moda fanno la coda per entrare nel club.
La luce è fioca, il vociare alto ma composto, l'eleganza definitiva.

sabato 7 novembre 2009

Alphabet City

C'è questo pezzo di New York, a Est di Washington Square Park, dove la 1^ Avenue non è quella più orientale: ci sono anche nell'ordine le Avenue A, B, C e D.

E' l'Alphabet city, un quartiere a parte, un po' degradato, certamente triste di sera, che cerca a tutti i costi di non sembrare Manhattan: volti scuri e rari per strada la sera, topi più grandi della media cittadina tra i cumuli di spazzatura, pochi negozi, pochi colori.

Attraversando la Alphabet City arrivi ad affacciarti sull'East River e ti sembra tutto molto diverso: il tuo sguardo vaga dal Williamsburg al Queensborough Bridge, la città sembra lontana, silenziosa, indifferente.

Il vento è più freddo ad Alphabet City.

Il blog non ti riconosce

Quando entri nel tuo Blog e lui non ti riconosce... senti che forse hai fatto passare un po' troppo tempo senza scrivere niente. Scriverò.